L’abitato di villa Borsea, nel Comune di San Polo d’Enza, ha una storia molto antica.
Posto a ridosso tra le prime colline della pedemontana e la valle dell’Enza, la sua ubicazione favorì fin dai tempi più remoti l’insediamento di popolazioni, prima liguri, poi etrusche e romane.
Con l’erezione, nel X secolo, del vicino Castello di Canossa da parte di Adalberto Atto, bisnonno di Matilde di Canossa, Borsea seguì la sorte degli Attoni, e successivamente dei feudatari che si sono succeduti ad essi.
Il primo documento conosciuto che accenna alla popolazione della borgata è il Libro dei Fuochi (cioè dei capifamiglia) del 1315, nel quale risulta un tale Bertus Borselio de Canossa inter terrerios, cioè “Berto da Borsea nel territorio di Canossa”.
Il borgo di Borsea, fin dai tempi più antichi, comprendeva diversi nuclei familiari e la sua popolazione era totalmente dedita all’agricoltura e pastorizia, anche se la totalità dei campi coltivati non erano di proprietà, ma di feudatari.